Chiunque apprezzi i gioielli sa che il nostro paese è all’avanguardia nel settore orafo.
Sebbene non siano presenti sul territorio nazionale dei giacimenti apprezzabili di oro e argento, tali da far ritenere l’estrazione dei metalli preziosi, una vera e propria voce del prodotto interno nazionale, l’abilità di quanti, con le loro mani, sono in grado di dar vita a piccole opere d’arte è universalmente riconosciuta.
La tradizione artigiana, forte in passato in molti settori produttivi, ha certo subito le conseguenze negative di un cambiamento dei consumi, che ha portato gradualmente alla standardizzazione dei prodotti: sempre più negozi a vocazione marcatamente commerciale e sempre meno “botteghe” in cui gli oggetti prendono letteralmente vita a partire dalla materia prima, grazie alla passione di persone che amano il loro lavoro.
Anche in campo orafo questa tendenza ha portato a risultati palpabili: l’idea di un gioiello creato su misura da un orafo artigiano, ha lasciato il posto alle luci e allo scintillio delle grandi catene di gioiellerie che, pur vendendo oggetti di sicuro valore e di apprezzabile fattura, sono spesso soggette, almeno quanto all’assortimento, ai diktat della moda e alle direttive delle case produttrici.
Grazie al rifiorire del mercato dei preziosi usati, che vede nei compro oro i principali soggetti, il ruolo delle botteghe orafe sembra essere stato riscoperto, alla luce della rinnovata attenzione oggi dedicata al recupero di gioielli.
Ma qual è esattamente la connotazione di questi artigiani, cosa fanno e come si differenziano dagli altri operatori del settore?
Sebbene ad un occhio inesperto possano apparire simili, orafi e gioiellieri svolgono lavori molto differenti tra loro.
Le gioiellerie sono essenzialmente dei negozi e, come tali, si occupano dell’aspetto commerciale relativo al mercato dei preziosi.
Per dirla in una parola, essi vendono gioielli, monili, orologi. Li acquistano da un grossista o da un fornitore specializzato e li rivendono alla clientela privata.
Assortimento e tipologia di beni sono quindi dettati da logiche strettamente commerciali: le tendenze, la moda, il target di riferimento e, quando il negozio fa parte di un brand, le direttive della casa madre.
I gioiellieri sono quindi dei commercianti molto esperti in beni preziosi, che tuttavia si inseriscono nella filiera produttiva solo nell’ultimo passaggio.
Nei laboratori artigiani invece, si svolge ab initio tutto il percorso, dalla scelta dei materiali alla vendita, passando per il cuore dell’attività , costituito dalla fase creativa e quindi dalla nascita del gioiello.
L’assenza di intermediari permette agli artigiani orafi di essere l’unico interlocutore con il cliente e di instaurare con lo stesso un rapporto che spesso può influenzare e indirizzare la creazione del singolo esemplare prezioso.
Può accadere infatti, che l’idea per una collana, un anello od un pendente, sia proposta direttamente dal cliente, magari alla ricerca di un oggetto unico e speciale, creato su misura.
Il punto di partenza è sempre un attento ascolto: l’artigiano conversa con il suo interlocutore e ne ascolta desideri, idee, esigenze.
Queste vengono poi tradotte praticamente in uno schizzo, che subirà le revisioni e le modifiche necessarie ad ottenere l’approvazione del committente, fino a diventare l’archetipo del gioiello richiesto.
Qualora il tipo di lavorazione lo richieda, l’orafo può creare un primo modello del gioiello utilizzando la cera. Questo procedimento risulta particolarmente utile se la forma da riprodurre è articolata: il preliminare in cera funge da guida e facilita l’esecuzione sul metallo prezioso.
L’uso di materiali di pregio, scelti personalmente dall’orafo, permette di considerare il gioiello da lui acquistato alla stregua di un buon investimento in oro o argento fisico.
Il valore dei monili e degli oggetti in oro lavorato infatti, viene calcolato sulla base della percentuale di oro puro in essi contenuta (testimoniata dalla titolatura impressa in punzonatura direttamente sull’oggetto), rapportata alla quotazione dell’oro puro (24 kt) registrata sui mercati.
Acquistare un gioiello realizzato da un laboratorio orafo garantisce quindi la possibilità di entrare in possesso di un bene avente un congruo valore corrente, munito di tutte le garanzie necessarie (comprese le eventuali certificazioni private relative alle pietre preziose), che potrà essere all’occorrenza rivenduto senza difficoltà anche grazie alla sua pregiata fattura.